Memoranda del 2016

consonno

So che è presto per parlare dei buoni propositi per l’anno nuovo, ma questi più che propositi sono dei memoranda di cose che vorrei realizzare nel 2016 e che da troppo tempo sto procrastinando, dunque speriamo che l’anno che verrà sia la volta buona.
Nel 2016 vorrei…

consonno…Andare a Consonno

Consonno è un paesino situato ad Olginate (provincia di Lecco) e potrebbe essere considerato una sorta di Dismaland lombardo. Un imprenditore edile, tale conte Mario Bagno, negli anni ’60 decise di radere al suolo la vecchia cittadina per farne un parco divertimenti e trasformarla letteralmente in un “paese dei balocchi”, ma una serie di sfortunati eventi ha voluto che Consonno diventasse un rudere ancora prima di conoscere il suo splendore. Ora Consonno è ormai praticamente disabitata, tramutata nel fantasma dei sogni più ambiziosi dell’Italia del boom economico e il suo destino è nelle mani dei suoi prossimi acquirenti, ancora incerti come la sua sorte. Vorrei visitarla per vedere le rovine di un progetto folle dettato dalla hybris di un periodo di ricchezza ed ottimismo che la nostra generazione, caratterizzata dalla precarietà e dalla crisi, forse non può neanche immaginare.


museum vrolik…Visitare il Vrolik Museum

Sono venuta a conoscenza di questo museo durante gli studi e le ricerche fatte per l’elaborazione del mio saggio. In questo museo, realizzato alla fine del diciottesimo secolo, si trova una vastissima raccolta di esemplari colpiti da anomalie e deformità anatomiche. Il creatore, Willem Vrolik, era infatti un pioniere nel campo degli studi riguardo la teratologia, disciplina che mi ha da sempre molto affascinato, e le sue ricerche hanno contribuito ad importanti scoperte che hanno portato a tanti miglioramenti nella conoscenza e nelle conseguenti cure di alcune malattie che colpiscono lo scheletro. Il museo si trova ad Amsterdam e, complici la presenza di cari amici e l’amore che provo per la città, la prossima volta che ci tornerò andare al Vrolik Museum per me sarà un obbligo.


Half_Moon_manicure_570_6…Fare una “half moon manicure”

Passiamo ai desideri superficiali ma che ogni tanto mi puntellano. Non ho delle belle mani: sono magre ma tozze, e soprattutto sono PICCOLE. Da una parte è comprensibile dato che sono alta come una bambina di sette anni, dall’altra ho sempre sognato delle mani con lunghe unghie laccate dalla forma perfettamente arrotondata. Per motivazioni pratiche ho sempre evitato pratiche come la ricostruzione delle unghie, perché temo che delle unghie eccessivamente lunghe possano intralciarmi durante le operazioni quotidiane (scrivere al computer, a mano, disegnare, lavare i piatti e molto altro), soprattutto perché non sono abituata ad averle. Ma mani splendide ed affusolate come quelle di Dita Von Teese, una delle mie muse, decorate con la “half-moon manicure” tipica dei primi decenni del ‘900 (e non solo), sono un mio piccolo sogno, dunque spero di riuscire a decidermi ad andare da un’estetista che sappia rendere le mie unghie un po’ più decenti del solito. Almeno per una volta!


dal monstrum al mythos…Continuare a scrivere

Questo memorandum è relativo sia al blog che in generale ad un’altra “fatica” letteraria. La sensazione che ho provato quando ho portato a termine il progetto che avevo in mente da due anni è stata a dir poco meravigliosa, come bellissimo è stato tutto il processo di studio e di preparazione che mi ha accompagnato nella sua realizzazione, estremamente appagante in quanto non eterodiretto bensì scelto da me, secondo i miei ragionamenti e le mie idee. Mi piacerebbe continuare sulla strada della saggistica, ma perché no, provare anche a scrivere un testo teatrale (di cui ho già in mente le tematiche).
Per quanto riguarda il blog invece, voglio coltivarlo come uno spazio di condivisione, di risate ma anche di riflessione e conoscenza. Vorrei renderlo più “interattivo” e scrivere articoli dettati anche dall’incontro di culture e persone diverse, oltre che dalle mie riflessioni ed esperienze.

 


bologna…Andare avanti a visitare l’Italia e l’Europa

Da qualche anno a questa parte mi sono imposta di visitare, situazione economica e tempistiche permettendo, una città nuova europea e almeno una italiana all’anno. Perché l’Europa è splendida, ma lo è anche l’Italia, con la quale ho sempre avuto un rapporto di amore e di odio ma che negli ultimi tempi ho riscoperto e abbracciato in quanto comunque mia terra d’origine. E’ come una famiglia: non te la puoi scegliere e ci sono pro e contro, cose per cui andare d’accordo e cose per cui litigare e arrabbiarsi. Tante cose non funzionano nel nostro paese, ma tante cose sono meravigliose e ho ancora moltissime sorprese da scoprire. Soprattutto quando ero più giovincella ho peccato di eccessiva esterofilia idealizzando tutto quello che non era italiano, e ho rischiato seriamente di trasferirmi in un altro paese: sono contenta di non averlo fatto all’epoca perché sarebbe stata una scelta superficiale, dettata nel mio caso da un senso di “disperazione” momentanea. Qualora dovesse accadere un trasferimento vorrei che fosse fatto in modo consapevole e maturo, e non per scappare via. Vorrei tornare a Siena, vorrei vedere Bologna (è una vergogna che non ci sia mai stata), perdermi a Firenze, andare in Sicilia, vedere Napoli, continuare a riscoprire le radici del mio paese che, volente ho nolente, ha in gran parte fatto di me quello che sono e, con questa consapevolezza, predispormi nel modo migliore possibile al confronto, una delle cose più belle e in grado di arricchire gli esseri umani. Perché la diversità è ricchezza, sempre.

E con questa elucubrazione filosofica concludo la mia “to do list” del 2016, sperando di riuscire a realizzare almeno un paio di questi buoni propositi. Voi cosa vorreste assolutamente fare entro il prossimo anno? Se vi va scrivetelo nei commenti!

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