Considerato il mio gradimento verso i piatti tipici del Sol Levante (di cui ho parlato qui) ho deciso di farmi un regalo partecipando con il Q.S. (Quasi Suocero) ad un corso di cucina casalinga giapponese tenuto da Neko’s Kitchen, un gruppo di ragazzi e ragazze accomunati dall’amore verso il Giappone ed i suoi piatti tipici e che hanno trasformato questa passione in una serie di eventi e di lezioni di cucina arricchiti dalla presenza di cuochi giapponesi (tra cui anche la dolcissima Taeko e un’altra chef, Kimiko).
Dato che il mondo è piccolo sono venuta a sapere per caso di questa bella iniziativa conoscendo Ilaria, una delle fondatrici di Neko’s Kithcen, mentre eravamo in fumetteria alla presentazione dell’ultimo libro di Sketch and Breakfast, e tra una chiacchiera e l’altra mi sono incuriosita e finalmente ieri sono riuscita a partecipare ad una lezione in compagnia di Q.S., a sua volta grande estimatore della cucina orientale. Non avevo mai partecipato ad un corso di cucina, e una parte di me influenzata da tutti questi talent show culinari in stile Master Chef temeva che da un momento all’altro spuntasse una versione asiatica di Carlo Cracco pronta a sgridarmi e a mettermi le dita nella friggitrice: niente di più sbagliato. La prima cosa che mi ha detto Ilaria riguardo al corso è stata “Questo corso è un po’ pazzo”, e lo è stato nel senso più positivo del termine perché sembrava di star organizzando una cena a casa di amici, sebbene molti partecipanti non si fossero mai incontrati.
L’atmosfera era divertita e rilassata e tra una spiegazione e una risata abbiamo cominciato a tagliare le verdure, a preparare la pastella, a miscelare gli ingredienti.
Il menù della serata consisteva in Kinoko Gohan (riso con funghi e verdure), zuppa di Miso con melanzane, tempura di melanzane e zucca e Kabocha no Nimono (zucca stufata con salsa di soia), il tutto accompagnato da Dashi (uno sfizioso brodino a base di alghe Kombu e Katsuobushi, tonno essiccato fermentato a scaglie), insomma, un tripudio di colori e di sapori autunnali.
Per la lezione avevamo tutti anche dei grembiuli tematici con il logo di Neko’s Kitchen, particolarmente apprezzati da Q.S perché il neko (gatto) mascotte somiglia al suo micio del cuore Ciccio Spot, perfetti per entrare nello spirito della serata. In vista di un obiettivo comune il corso ad un certo punto è diventato una catena di montaggio dove tutti avevano un compito, così senza alcuna direttiva tutti spontaneamente ci siamo dedicati al friggere, al mescolare, al pulire e poi, cosa ancora più piacevole…Al mangiare!
Alla fine infatti abbiamo gustato le creazioni della serata mangiando tutti insieme con tanto di bacchette (e devo dire che era tutto squisito e mai avrei detto che la zucca in tempura fosse così buona!), godendoci ancora di più la cena poiché frutto del nostro lavoro.
Il costo del corso tra l’altro, considerato che poi si mangia (e tanto) ciò che è stato realizzato, è veramente irrisorio: se abitate a Varese o provincia è un’esperienza che consiglio caldamente perché ci si diverte, si imparano tante cose nuove e utili (subito Lois e Peter mi hanno chiesto di replicare al più presto le cose imparate) ed è un’occasione per conoscere e approfondire dei lati della cultura giapponese che raramente si ha l’occasione di esplorare.
Le pietanze preparate infatti, per quanto buone e tipiche, appartengono ad un tipo di tradizione culinaria casalinga, dunque lontana dai cibi elaborati e complessi da realizzare serviti nei ristoranti giapponesi, e per questo facilmente replicabili e concretamente realizzabili nella vita di tutti i giorni.
Se siete curiosi e volete saperne di più, eccovi la pagina Facebook di Neko’s Kitchen, dove potrete avere costanti aggiornamenti sui corsi e tante interessanti informazioni sui piatti tipici giapponesi.
Vi saluto con la cena di ieri sera…Itadakimasu いただきます!