Finalmente sono riuscita a ritagliarmi un po’ di tempo per parlare di Kyoto, la città dell’amore!
Premetto che questa definizione l’ho creata dopo aver constatato che a Kyoto l’atmosfera è molto più rilassata rispetto a Tokyo e che ciò si riflette molto anche nei rapporti interpersonali. Se Tokyo è una metropoli dove le persone sono focalizzate sui loro compiti lavorativi e non e vanno di fretta, stanno in silenzio e camminano velocemente guardando dritto, a Kyoto le persone ridono, chiacchierano, vanno in giro mano nella mano ed interagiscono tra di loro. In questa meravigliosa città inoltre abbiamo visto tante bellissime coppie, spesso vestite in abiti tradizionali, che ci hanno regalato delle immagini splendide.Non sono ultraromantici?
Kyoto è una città meravigliosa, la città perfetta per chi vuole conoscere il lato più tipico del Giappone dato che è depositaria della sua cultura tradizionale ed è ricchissima di templi, santuari e giardini verdissimi. Ci siamo spostati da Tokyo a Kyoto con la rete ferroviaria Shinkansen grazie al Japan Railway Pass, fondamentale se volete spostarvi in treno in Giappone considerati i prezzi dei mezzi, e vi abbiamo trascorso cinque giorni, potendo apprezzare le varie sfaccettature di questa città tanto tipica quanto moderna. Il centro urbano di Kyoto è infatti degno di una metropoli, con tantissimi negozi, centri commerciali, cinema e mercati. Ci siamo andati spesso la sera, per mangiare qualche piatto tipico e passeggiare per le strade della città gustandoci un gelato al tè matcha, passando anche per Gion, il “quartiere delle Geishe”, sulla sponda orientale del Kamo-Gawa, e non precludendoci una passeggiata nella Ishibei-koji, una delle strade più belle e tipiche di Kyoto.
Per chi ama lo shopping, Kyoto è una città veramente adatta per alleggerire il portafogli, infatti oltre ai negozi con souvenir per turisti questa città nasconde delle perle che vi porteranno, con un pizzico di fortuna (più che altro perché le insegne non le capivamo), a fare degli acquisti veramente meravigliosi. Noi siamo riusciti a scovare un negozio di tè il cui proprietario era tenerissimo e dove abbiamo preso té matcha e Kyo Bancha come se non ci fosse un domani, una boutique che vendeva kimoni e haori vintage originali dagli anni ’70 in poi in cui la mia agrodolce metà mi ha comprato un bellissimo haori di seta come regalo di anniversario (è stato proprio bello festeggiarlo in Giappone!) e un negozio di antiquariato dove abbiamo preso due tipici abachi giapponesi risalenti alla fine del 1800, uno per Fede e uno per Antonio, che ce lo aveva commissionato (ma mai avremmo pensato di trovarglielo vintage!). Tra le cose che dovete assolutamente visitare a Tokyo ci sono la foresta di bambù di Arashiyama, un posto surreale dove si è circondati da dei fusti di bambù altissimi e dall’effetto a dir poco ipnotico.
Da lì si fa una passeggiata e si arriva all’Okochi Sanso, una villa che è appartenuta all’equivalente nipponico di Paul Newman, ossia Okochi Denjiro, un attore famoso per interpretare film in costume sui samurai. Si paga il biglietto e dopo aver visto la villa e gli splendidi giardini si ricevono una tazza di tè caldo e un dolcetto, che abbiamo particolarmente apprezzato perché quel giorno pioveva e faceva anche freddino nonostante fosse agosto!
Abbiamo anche visto il Monkey Park di Arashiyama, un parco popolato da più di duecento snow monkeys che si raggiunge facendo una bella salita e che vi permetterà di scorrazzare in mezzo alle scimmie, che girano libere e non sono chiuse in gabbia. In cima all’area dedicata all’osservazione delle scimmie infatti c’è una casetta in cui le persone entrano e possono dare da mangiare (sotto ovviamente la supervisione del personale mirato) alle scimmiette degli snack come noccioline e pezzettini di mela, ma non è stato raro camminare in mezzo alle scimmie o sorprenderle mentre ci guardavano incuriosite.
Un giorno invece è stato dedicato al Fushimi-Inari Taisha, un complesso shintoista di santuari che si estende lungo l’Inari-Yama e che si percorre attraversando quattro km lungo la montagna, e che si raggiunge col treno della linea ferroviaria JR Nara (la stazione per l’appunto si chiama Inari). Abbiamo fatto un percorso veramente suggestivo poiché racchiuso da tantissimi torii, i tradizionali portali d’accesso di legno rossi (fun fact: siamo passati nelle stesse zone dove hanno girato una scena del bellissimo film “Memorie di una Geisha!”), e circondati da moltissime statue in pietra che raffigurano le volpi, secondo la tradizione messaggere del dio Inari, protettore del riso e dei commerci.
Mi raccomando, se ci andate in un mese estivo…Portatevi da bere tanta acqua! Abbiamo sudato tantiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiissimo, ma ne è valsa davvero la pena.
Sicuramente ho tralasciato qualcosa riguardo Kyoto, ma recupererò con i prossimi post.
Vi piacciono gli innamorati di Kyoto?