Film Natalizi

30-novembre-_-NataleSi avvicina Natale, si avvicinano le vacanze si avvicinano anche le maratone di film natalizi che che accompagnano i nostri pomeriggi ingolfati da cioccolata e pandori. Complici le reti televisive che trasmettono in loop le stesse pellicole durante lo stesso periodo dell’anno, colpevoli i film fatti al cinema in veste di cinepanettoni o cinepandori (preferibilmente non quelli di Valerio Scanu), tutti noi bene o male ci deliziamo a guardare da dicembre in poi determinati film, non importa se da soli o no. Nella mia top 5, non posso non menzionare:

Love_Actually_movieLove Actually

Love Actually è la classica commedia romantica che normalmente non guardo se non quando sono in aereo o a casa di qualcun altro, ma adoro questo film perché innanzitutto è legato ad un bel ricordo, essendo andata a vederlo al cinema ben 12 anni fa con degli amici, e poi perché trasuda inglesitudine da tutti i pori. Gli attori che vi recitano infatti sono stelle del cinema come Hugh Grant, Colin Firth, Emma Thompson, Liam Neeson, Rowan Atkinson, Alan Rickman o Martin Freeman, e offrono una recitazione eccellente non facendo diventare questo film stucchevole e melenso, anzi, spesso vengono proposti spunti di riflessione che ci possono far immedesimare nei personaggi nonostante a volte tutto cada comicamente nel paradossale. I personaggi infatti, dal primo ministro britannico alla coppia sposata da tanti anni e in passeggera crisi, dal bambino innamorato della compagna di classe fino al ragazzo innamorato della moglie del suo migliore amico, vivono le piccole gioie e dolori della vita di tutti i giorni attraverso cui tutti noi siamo passati, e tra una difficoltà e l’altra (più o meno comica), tutti i protagonisti riescono a raggiungere il loro lieto fine, non costituito da balli principeschi e carrozze ma dall’arrivo di baci tanto aspettati, dalla ritrovata serenità coniugale fino all’inizio di una nuova vita dopo aver sciolto il nodo della situazione, cose che tutti noi possiamo vivere o poter aver vissuto e, di conseguenza, di cui possiamo empaticamente godere durante la visione del film. D’altronde...Lov…Ehm, Christmas is all around!


Il_diario_di_Bridget_JonesIl diario di Bridget Jones

Altro giro, altro regalo di inglesitudine. Questo film, tratto dall’omonimo romanzo ispirato palesemente ad “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen (che è a sua volta, non vogliatemene, una gradevole commedia romantica), è il non plus ultra di tutte le imbranate un po’ culone (come nel mio caso e in quello di Bridget) che ad un certo punto si sono ritrovate a fare dei loro difetti i loro punti di forza, per poi sprofondare in tragicomiche situazioni a base di pigiami antistupro di pile, lotta con la bilancia, mutande contenitive, lacrime versate sulle spalle degli amici e chi più ne ha, più ne metta. Anche in questo film c’è il magnifico Colin Firth, il solito inglesissimo Hugh Grant e la protagonista è Renée Zellweger, che non è inglese ma che nel film incarna una donna strampalata ma normalissima (prima di stravolgersi i connotati e trasformarsi in Sienna Miller) che si trova ad aver a che fare con feste a tema preti e squillo, maglioni natalizi orrendi, genitori rompipalle ed amorevoli e uomini stronzi. Se Love Actually è un film natalizio perfetto per celebrare la gioia del natale e dell’amore, Il Diario di Bridget Jones è indicatissimo per i periodi di stereotipata catarsi, quei momenti in cui ci si ritrova con le amiche dopo una litigata con la propria dolce metà, si dicono frasi fatte come “gli uomini sono tutti stronzi”, ci si ubriaca, si sta male e poi torna tutto come prima una volta passata la sbronza. E’ un film bello per questo, e poi c’è il catfight tra Hugh Grant e Colin Firth.


8_donne_e_un_mistero_locOtto donne e un mistero

Ci spostiamo dall’Inghilterra per arrivare in Francia, con un film adorabile tutto al femminile (scusatemi due lettori maschi che pietosamente mi leggete e che probabilmente avete come film natalizio del cuore “Die Hard: Nakatomi Plaza” come l’agrodolce metà) che porta in scena una commedia nera con attrici del calibro di Catherine Deneuve, Isabelle Huppert (ADORO), Fanny Ardant e Virginie Ledoyen. Un po’ musical, un po’ giallo e un po’ soap opera, questo film è prima di tutto visivamente bellissimo, in quanto ambientato negli anni ’50 e con costumi ed acconciature veramente meravigliosi (come le attrici che ci sono, che vorrei tutte chiedere in moglie), ed è degno di un romanzo di Agatha Christie con la sequela di altarini che si scoprono gradualmente, tresche e misteri che ruotano tutti attorno ad un protagonista maschile, Marcel, che non si vede mai. Apparentemente leggero, questo film tocca tematiche forti come l’omicidio, l’incesto, la bisessualità, la solitudine, la bancarotta e la depressione, rivelandosi profondamente superficiale. Anche questo film è legato ad un bel ricordo poiché alle superiori abbiamo portato quest’opera a teatro, e io avevo interpretato Augustine (Huppert), con tanto di Message Personnel:


parentiserpParenti serpenti

Arriva un film italiano, nientepopodimeno diretto dal grandissimo Mario Monicelli. Per chi ha vissuto gli anni ’90, non importa se da piccini o da più grandicelli, questo film è un ritorno al passato, un passato fatto di cenoni con i parenti, messe di mezzanotte, temini da fare durante le vacanze di Natale, pettegolezzi e frecciate, condito con un finale triste e al vetriolo. Il film descrive ed estremizza tante situazioni tipiche di molte famiglie, tra cui vedere i nonni come un peso, la finta sensibilità condita da cinismo ed ipocrisia, l’omosessualità nascosta per timore del giudizio e della non accettazione, tradimenti e sceneggiate tutte italiane. Adoro questo film per tanti motivi, ma soprattutto per tutte quelle piccole perle che lo rendono identico ad una delle potenziali cene tra parenti che tutti noi possiamo aver vissuto: i commenti inaciditi di fronte alla televisione rivolti a personaggi come Loredana Berté, la bambina cicciottella che vuole diventare una ballerina di Fantastico, il nonno carabiniere che non ci sta più con la testa e che vuole imparare l’inglese perché deve tornare al fronte durante la seconda guerra mondiale, gli zii che non si sopportano e che non fanno altro che sparlare l’uno dell’altro. Parenti serpenti: true story.


fantozziLa saga di Fantozzi

Il ragionier Ugo Fantozzi (Fantocci, Bambocci, Pupazzi) è il mio antieroe preferito, e la sua saga rappresenta un’epopea degna di un poema epico (spostati, pallosissimo e menosissimo Gilgamesh!). Prima della morte e della conseguente resurrezione di questo blog, avevo scritto un post riguardo a quanto amassi la sua amara e patetica ironia, ed oggi aggiungo che il bello di Fantozzi è anche il descrivere delle realtà che ormai si stanno estinguendo: i viaggi organizzati, le gite aziendali, i figli dei dipendenti che recitano le poesie di Natale ai dirigenti, i veglioni di Capodanno comunitari con cene di bassa lega tra colleghi. Fantozzi con amaro cinismo ha portato sugli schermi la vita degli uomini comuni, sottolineandone gli aspetti patetici ma al tempo stesso la fortissima dignità, in una realtà ancora lontana dal precariato e dalla “flessibilità” e fatta di pensioni, posti fissi, mega direttori galattici con sedie in pelle umana e acquari in cui nuotano i dipendenti per puro divertimento dei superiori. Vi lascio con una delle scene natalizie che più mi fanno piangere di questa saga. Perché sì, io piango per tutto, anche e soprattutto per Fantozzi.

“Comunque a tutti loro i miei più servili auguri per un distinto natale e uno spettabile anno nuovo”


Invece quali sono i vostri film di Natale preferiti? Se vi va, scrivetelo nei commenti!

3 comments on “Film Natalizi

  1. Love Actually è il mio preferito! Lo guardo ogni Natale ma leggendo il tuo commento sono rimasta sconvolta perché, nonostante l’abbia visto mille volte, per me la serenità coniugale non è mai stata ritrovata. Cioè il loro bacio finale all’aereoporto – considerata soprattutto l’espressione di lei – l’ho sempre interpretato come un “okay, siamo in rapporti cordiali e pacifici nonostante il nostro matrimonio sia finito, e se continuerà sarà più che altro per i bambini”. Sarò troppo pessimista, come al solito.

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