“E se ricominciassi a scrivere?”

Mi sono detta questa frase molte volte, lasciando perdere questo proposito per anni facendomi trasportare dal fluire degli eventi, vivendo la mia vita condividendone i cambiamenti, le gioie e le seccature (fortunatamente non posso parlare ancora di dolori) con i pochi ed ottimi amici di sempre, concedendomi al massimo delle condivisioni su qualche social network.
Mi è sempre però mancato il blog, innanzitutto perché è stato parte della mia vita per anni, ma anche e soprattutto come medium comunicativo: meno istantaneo dei social network, e per questo più portato alla riflessione, e più libero poiché fruibile da chiunque, anche dai lettori silenziosi che per anni mi hanno seguito con piacere, rendendomi inconsapevolmente parte delle loro giornate.
E’ una sensazione che conosco bene perché tante volte ho iniziato la mia routine sorseggiando un caffè e leggendo gli aggiornamenti di qualche scrittore telematico, o ingannato il tempo delle attese godendomi foto e notizie di persone di cui apprezzo lo stile e la prosa.
Essere a mia volta parte di questo processo di silenzioso intrattenimento gratuito mi piaceva, e vedere che a distanza di anni alcuni lettori hanno continuato a cercare mie notizie, seguendomi con altri mezzi o contattandomi, è stata una delle cose che mi ha spinto maggiormente a ricominciare, se non contiamo il bisogno di scrivere.
Già, il bisogno di scrivere.


In questi anni ho trovato altre valvole di sfogo per soddisfare questa mia necessità, con soddisfazione personale ma sempre senza riuscire a trovare quel giusto mezzo di interattività ed immediatezza che mi dava questo spazio virtuale. La blogsfera è ovviamente cambiata, e da brava vecchiarda inside quale sono dico che “ai tempi miei si scriveva e basta”, mentre ora la funzione che poteva avere ad esempio l’ei fu Splinder è stata soppiantata da Facebook, mentre il blog a quanto pare ha ormai assunto una dimensione quasi sempre implicitamente didattica: beauty blog per imparare a prendersi cura di sé, fashion blog per gli ultimi trend, food blog per imparare a cucinare, lifestyle blog per imparare a vivere e molto altro. Ecco, io metto le mani avanti e dico che non ho un bel niente da insegnare, mi trucco a memoria con i soliti prodotti comprati cinque anni fa, prendo le scarpe da Decathlon bambini perché sono alta un metro e una speranza in tempo di crisi, sono capace di cucinare solo il pollo alla Elisabetta Canalis e a 28 anni non ho ancora capito come si sta al mondo, ma ho voglia di scrivere.
Mi piace scrivere e mi piace l’essere riuscita a tornare a farlo. Le passioni che ho sono le stesse di sempre: gli zombie, il teatro, i pony, le pin-up, gli art attack e i fumetti, i gatti grassi, film e telefilm e i viaggi, solo che adesso ho un paio di capelli bianchi, qualche zampetta di gallina e due gatti dagli occhi di cielo che masticano qualunque cosa a cui tengo distruggendola, una nipotina dal sorriso che ti apre l’anima ed un po’ di esperienza in più, che nel bene o nel male almeno un po’ mi ha fatto crescere (mi sono fatta anche per un periodo i capelli di My Little Pony, mica pizza e fichi!). L’unica cosa di cui forse posso parlare con un po’ di cognizione di causa sono le ultime passioni che ho menzionato, i viaggi, anche e soprattutto perché sono reduce da un’esperienza meravigliosa che in un certo senso è stata un viaggio di formazione e un sogno che si è realizzato, che mi ha permesso dopo anni di desideri e di risparmi di vedere la terra con cui un po’ tutti noi siamo cresciuti con il baby-sitting degli anime, il Giappone.
Dato che mi sono state utilissime le dritte telematiche e le testimonianze dal vivo di chi ci è già stato, vorrei ricominciare a raccontarmi parlando da un punto di vista pratico di quest’avventura, in modo da illustrare socio-culturalmente la realtà che ho visto e anche aiutare i prossimi viaggiatori filonipponici a non fare magari gli errori organizzativi che abbiamo fatto io e la mia agrodolce metà, che si occuperà dei post relativi alla parte pratica (che ha organizzato in modo impeccabile, e grazie al cielo, che se fosse stato per me ci saremmo già persi e morti di inedia a Malpensa).
Dunque, sono tornata.
E mando un abbraccio enorme già in partenza a chi si ricorda di me e avrà voglia di tornare a leggermi, perché so già che se e quando ritroverò i lettori storici un po’ di lacrimuccia mi scenderà, giusto quel tanto che basta per sbavarmi il mascara e farmi somigliare ad un panda, confermando il mio essere diva de noantri, ma soprattutto nerd.

Io e Doraemon, separati alla nascita
Io e Doraemon, separati alla nascita

10 comments on ““E se ricominciassi a scrivere?”

  1. “quanto tempo!!!…”

    Le puntate precedenti però le lasciamo a *dopo* (anzi, attendo un tuo post con gli aggiornamenti). Io ho provato in questi anni a tenere il blog. Morto. Poi ne ho aperto un altro, su blogsplot. Morto malissimo ed in solitudine/silenzio. Uno strazio.

    Vorrei ricominciare pure io, ma temo che per me sia una palla al piede la faccenda (vorrei ma poi ho paura di vivere con l’ansia, una roba complicata, e già ho PARECCHI capelli bianchi, io), per cui, per ora ti seguirò sognando i vecchi tempi in cui scrivevamo quante volte avevamo fatto la cacca o quanto odiavamo/amavamo studiare, le frustrazioni, i viaggi e le prime piccole vittorie.
    Alla fine prima del fashion, del beauty e del food (che due palle) c’eravamo noi, siamo noi ad aver inventato tutto questo.

    Magari noi-noi no, ma diciamo che una bella botta l’abbiamo data.

    Abbraccini.

    • ” […] Alla fine prima del fashion, del beauty e del food (che due palle) c’eravamo noi, siamo noi ad aver inventato tutto questo.”

      Eka questo commento è bellissimo, nostalgico e pieno di carica. Grazie <3
      E' bello sentirsi parte della generazione del "pre-tutto", e forse si potrebbe davvero ricominciare riscrivendo dagli scenari apocalittici dei blog morti male andando avanti nonostante le avversità.
      Un po' come Ken Shiro, insomma.
      Un bacione!

  2. Oh no anche tu sei più giovane di me! Non che ti facessi più vecchia, non mi ero mai posta il problema.
    E comunque tu scrivi benissimo, cosa che si può dire di pochi blogger, quindi io sarò ben lieta di leggerti.

    • Ciao Kana Shimi (non preoccuparti, fammi anche più vecchia che il vintage va alla grande eheheh), ti ringrazio davvero tanto, sono molto contenta di aver ricominciato a scrivere e di avervi “ritrovato”!
      A presto 🙂

      • Uhm ho notato che il mio nome non linka praticamente niente, pensavo portasse al profilo google. Ad ogni modo se non lo sai sono momo/yuki/kitte/croccopollo.

  3. Bentornata ^^ pensa che io ti ho vista in sogno un paio di mesi fa :-” poi oggi ho visto un’immagine ( http://9gag.com/gag/avLX53d ) che mi ha fatto pensare “Uh, però, pare che le somigli” e allora sono venuto a controllare. Bella sorpresa.

    • Grazie! E grazie della segnalazione, in quell’immagine sono proprio io (da un servizio di foto di microstock che ho fatto ormai diversi anni fa) ahahah!

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