Marchettari sprovveduti

squillo-marchettari-sprovveduti2Oggi scrivo un post che più che altro è un misto tra uno sfogo e una riflessione riguardo una tematica ormai conosciutissima e ben consolidata nel mondo dei blog, ovvero le marchette. Innanzitutto, definiamo il concetto di marchetta in questo contesto, ovvero post pubblicitari scritti dietro compenso o recensioni di articoli pilotate  e non obiettive dopo averne ricevuti di gratuiti da determinate aziende: questo fenomeno stava già prendendo piede quando ho smesso di scrivere, ma ora la situazione mi sembra un bel po’ sfuggita di mano quasi a chiunque. Read more Marchettari sprovveduti

“E se ricominciassi a scrivere?”

Mi sono detta questa frase molte volte, lasciando perdere questo proposito per anni facendomi trasportare dal fluire degli eventi, vivendo la mia vita condividendone i cambiamenti, le gioie e le seccature (fortunatamente non posso parlare ancora di dolori) con i pochi ed ottimi amici di sempre, concedendomi al massimo delle condivisioni su qualche social network.
Mi è sempre però mancato il blog, innanzitutto perché è stato parte della mia vita per anni, ma anche e soprattutto come medium comunicativo: meno istantaneo dei social network, e per questo più portato alla riflessione, e più libero poiché fruibile da chiunque, anche dai lettori silenziosi che per anni mi hanno seguito con piacere, rendendomi inconsapevolmente parte delle loro giornate.
E’ una sensazione che conosco bene perché tante volte ho iniziato la mia routine sorseggiando un caffè e leggendo gli aggiornamenti di qualche scrittore telematico, o ingannato il tempo delle attese godendomi foto e notizie di persone di cui apprezzo lo stile e la prosa.
Essere a mia volta parte di questo processo di silenzioso intrattenimento gratuito mi piaceva, e vedere che a distanza di anni alcuni lettori hanno continuato a cercare mie notizie, seguendomi con altri mezzi o contattandomi, è stata una delle cose che mi ha spinto maggiormente a ricominciare, se non contiamo il bisogno di scrivere.
Già, il bisogno di scrivere.

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