Uzumaki

Ritorno a scrivere parlando di un argomento più futile di quello del post precedente ma che spero troviate comunque interessante, dandovi i miei personali due cent riguardo al manga Uzumaki, un bellissimo horror appartenente al genere seinen, ovvero che tratta tematiche e storie complesse e destinate ad un target più adulto e diverso da quello adolescenziale.

Quest’opera, ideata dal mangaka Junji Itō, parla fondamentalmente della cittadina inventata Kurôzu-cho e della maledizione che la pervade, la maledizione dell’ uzumaki, una spirale che si manifesta in molti modi diversi e che porta ciascun abitante alla follia, modificandone e plasmandone a sua immagine e somiglianza il corpo e la mente.

I disegni (molto belli e più lontani dal classico stile dei manga a cui siamo abituati, risultando più verosimili) sfruttano e giocano ampiamente sulla spirale e la sua ricorrenza in natura, incarnando l’astrattezza della follia concentrica di cui è portatrice tramite fili d’erba, capelli, trombe d’aria, gusci di lumaca e persino la coclea dell’orecchio umano.

I personaggi principali di questo manga sono due ragazzi, Kirie Goshima e il suo fidanzato Shuichi Saito, i quali sin dall’inizio sembrano essere i personaggi più consapevoli in città del fatto che qualcosa stia andando storto, accorgendosi che la spirale comincia ad insinuarsi nelle menti dei cittadini di Kurôzu-cho in modo subdolo, sotto forma di ossessioni che, per quanto apparentemente diverse, derivano tutte dalla stessa matrice.

La possessione della spirale non lascia scampo a nessuno, rivelandosi sempre letale e con manifestazioni che spesso sfociano senza problemi nel pulp e nel grottesco.

La cosa che rende affascinante Uzumaki è l’inquietudine che crea nel porre in modo sempre più accentuato nel lettore la consapevolezza che non c’è scampo. Chiunque, uno ad uno, viene ingoiato dalla spirale, senza alcun tipo di redenzione o di via di fuga.

Junji Itō ha avuto il suo debutto artistico nel 1987 con la serie Tomie, ma Uzumaki è stata pubblicata dal 1998 al 1999 ed è un’opera divisa in tre volumi. Tra le influenze artistiche del mangaka si annoverano le opere degli artisti Hideshi Hino, Kazuo Umezu e autori come Yasutaka Tsutsui e H.P. Lovecraft.

Da Uzumaki, è stato tratto un film live action ma…Non guardatelo. O guardatelo già in partenza con ironia, perché non rende veramente per nulla le atmosfere terrificanti manga.

Qualcuno di voi ha letto Uzumaki, e se sì, che ne pensa? Se vi va, scrivetelo nei commenti!