Purtroppo nella mia carriera universitaria ho dovuto dare solo un esame di storia del cinema, al quale però sarò sempre grata perché, a parte film per cui mi è venuta voglia di tagliarmi le vene come “Nascita di una nazione” di Griffith, sono venuta grazie ad esso a conoscenza di pellicole che altrimenti forse mai avrei visto, da “Fino all’ultimo respiro” di Godard a “Deserto rosso” di Antonioni. Eppure, il film che mi è rimasto più impresso di tutti è stato sicuramente “Quarto potere” di Orson Welles, non solo perché è un capolavoro assurdo ma anche e soprattutto perché la sensazione di déja vu che mi ha provocato è stata una delle cose più belle ed estranianti che abbia mai provato.
Perché déja vu?
Ma semplice, perché in pratica senza rendermene conto lo avevo già visto grazie ai Simpson!
Già all’epoca, quando ero ancora una pischelletta piena di speranze e di fiducia nel futuro, mi ero riproposta di scrivere prima o poi nella mia vita un saggio che parlava delle relazioni che intercorrevano tra i Simpson e “Quarto potere”, ma alla fine della fiera la vita mi ha trasformato in questo ibrido bizzarro che si è buttato a scrivere (con enorme soddisfazione) di mitologia e malformazioni mentre fa fumetti con Paint, lasciando da parte i buoni propositi con cui tenevo comizi allucinati ai miei compagni di università.
Ma ora voglio spuntare questa cosa dalla mia to do list da fare prima dei trent’anni dedicando a questo argomento almeno un post: Matteo, mio caro compagno di corso e stoico sopportatore dei miei deliri dell’epoca (nonché illustratore della copertina del mio saggio), questo post lo dedico a te!
Innanzitutto, di cosa parla “Quarto potere”? Riducendo all’osso la sinossi, possiamo dire che parla della vita di Charles Foster Kane (il titolo originale è, infatti, “Citizen Kane”), ricostruita attraverso una serie di flashback e che mostra sia l’apice del suo successo economico e professionale che quello del suo isolamento affettivo. Ovviamente nei Simpson ciò ha portato a creare delle divertentissime affinità con il Signor Burns, a sua volta ricchissimo e spietato.
Eppure sia Kane che Burns sono ancora attaccati ad uno stralcio della loro innocenza.
Sia nel caso di Kane che di Burns esso è rappresentato da un simbolo della loro infanzia, ovvero la slitta “Rosabella” (Rosebud) di Kane, e l’orsacchiotto Bobo del Signor Burns, la cui storia viene mostrata agli spettatori tramite dei flashback nell’episodio “L’orsetto del cuore” (“Rosebud” nella versione originale) e secondo la quale il signor Burns ha dovuto abbandonare il suo orsacchiotto per intraprendere la carriera da ricchissimo milionario, così come anche Kane ha dovuto lasciare i suoi genitori e, di conseguenza, l’amato slittino su cui è inciso il nome “Rosebud”. Lo stesso episodio tra l’altro si apre con una parodia della prima scena di “Quarto potere”, ritraendo il signor Burns che giace a letto con una sfera di cristallo con della neve finta all’interno, facendola cadere ma suscitando una reazione comica dato che accanto al suo letto è presente la scatola dove ha preso la sfera, su cui c’è scritto che le sfere sono (teoricamente) infrangibili.
Altro episodio interamente dedicato ai parallelismi con Quarto Potere è “Due macchine in ogni garage, tre occhi in ogni pesce” (ep. 4 stagione 2), in cui il Signor Burns cerca di essere eletto governatore di Springfield, nel quale il ricco anziano tiene un discorso durante la campagna elettorale con, alle spalle, una fotografia con il suo nome che ricorda tantissimo quella che c’era alle spalle di Kane durante il suo discorso nella campagna elettorale per diventare governatore di New York. Inoltre, la scena in cui la prima moglie di Kane e i suoi figli parlano della carriera politica dell’uomo, è ripresa pari passo da Bart, che chiede al padre Homer: “Il tuo capo è governatore?” e Homer risponde “non ancora”.
Alla fine dell’episodio, quando la campagna elettorale è ormai andata a rotoli, il Signor Burns ha un impeto di rabbia in cui urla “Non potete farmi questo: io sono Charles Montgomery Burns!” e inizia a distruggere i mobili dei Simpson, alla stregua di Kane che dice quando non viene eletto “Non potete farmi questo: io sono Charles Foster Kane!”
Altro riferimento si trova nell’episodio “Marge trova lavoro” (ep. 7 stagione 4), in cui Smithers danza per il Sig. Burns alla festa di pensionamento di un lavoratore della centrale nucleare, citando il balletto che viene fatto per Kane nella festa in cui presenta nella sua azienda i critici che prima collaboravano con i suoi concorrenti.
Ci sono anche delle citazioni più sottili e mirate a dei giochi di parole, come quella contenuta nel settimo di Halloween “La Paura fa Novanta VII” in cui si presenta un chiaro omaggio al film prendendone però solo il titolo, dato che parla degli alieni verdi monocoli Kang e Kodos, chiamandosi dunque “Citizen Kang” (che prenderanno le fattezze di Bill Clinton). Altra battuta invece si trova nell’episodio 3 della stagione 11 “Indovina chi viene a criticare”, in cui Homer si improvvisa critico gastronomico e in un ristorante da recensire, il Planet Springfield, Lisa si imbatte tra i vari memorabilia di Hollywood ne “il bastone di Quarto Potere” (“Ehi, c’è anche il bastone di “Quarto Potere”! Un momento…Non c’era nessun bastone in “Quarto Potere”!).
Il citazionismo cinematografico dei Simpson è comunque immenso, e si trovano film di tutti i tipi, da Psycho, a Full Metal Jacket, a Vertigo fino a Thelma e Louise o Via col Vento e molti altri. Vi saluto lasciandovi questo video in cui vengono mostrati tutti i riferimenti ai film presenti nelle prime 5 stagioni dei Simpson: ve lo assicuro, sono 19 minuti ben spesi :D!