Chi non muore…è recidivo

Ormai nascosta nei meandri del desktop, giace una cartella nominata “blog”.

Dentro ci sono appunti, immagini varie che vanno dal demenziale al wannabe Pinterest ma non posso, una lista di spunti da approfondire.

Riapro il blog, ed è come se il maialino salvadanaio con gli occhialoni da sole fosse ricoperto di polvere. Tuttavia, a differenza della mia prima (o seconda? Chi se lo ricorda, tra una menata e l’altra sono 10 anni che intaso internet scrivendo) dipartita da questo spazio virtuale, non ritorno con malinconia, ma con puro desiderio.

E’ un po’ come tornare in una vecchia soffitta piena delle cose che si ha amato durante le precedenti fasi della propria vita. Rivederle ti fa sorridere, ti riempie di sana e ridanciana nostalgia, e ti fa venire voglia di ripulire tutto e mettere a posto, ridando vita agli oggetti che in passato sono stati in grado di farsi amare.

soffitta

Ovviamente, non poteva mancare il bambolotto creepy

La spinta principale che mi ha riportato a scrivere qui è stata il volermi rifare i capelli da mini pony. Ma a questo giro in chiave più glamorous e matura, perché è da febbraio che ormai sono entrata nei big 30 e dunque chiamare il mio prossimo colpo di testa “purple balayage” mi piace di più.

A tutti coloro che stanno alzando gli occhi dopo il papello in cui anni addietro raccontavo la mia Odissea: sì, sono recidiva.

purple balayage

Expectations VS…la reality a tra un paio di settimane.

Volevo tornare a gamba tesa sparando un articolo pseudo serio, ma mi è sembrato più educato tornare, e salutare. Anche perché sulla pagina Facebook avevo fatto tutta la galla dicendo che tornavo e poi non l’ho fatto, proprio come quei personaggi da barzelletta che vanno a comprare le sigarette e poi ciaone.

Salutare è qualcosa che voglio fare di cuore perché pensavo che questo spazio fosse morto, e invece dalle statistiche, nonostante sia ormai un anno e passa che non scrivo, vedo che c’è gente che va, che viene, che torna. Altri ancora mi ritrovano su altri social come Instagram e non per il semplice piacere di stalkerare (questo aspetto va beh, fa parte del gioco, e lo considero “fornire intrattenimento gratuito”) e questo, ehi, è veramente figo.

Regà, sono cose. Insomma, ciao. Ciao e grazie. Ma non me ne vado, eh. E’ un ciao e grazie per dire “Ehi, ciao, sono tornata, e grazie di non avermi dimenticato”.

Se invece, per chissà quale motivo, siete nuovi di queste parti…benvenuti, e bentornata a me. Faccio un piccolo proposito: almeno un paio di post al mese.

Perché nel corso degli anni la mia vita è diventata diversa, ma è in molti aspetti rimasta sempre uguale. Per dire, sì, ho fatto 30 anni, ma avevo una torta a forma di unicorno, non so se rendo l’idea.

unicorn cake

Non si dice “bimbaminkia”, si dice “perennial”

 

P.s: sia ben chiaro che la mia vita è ben lungi dall’essere perfetta ma…sì, sono felice.