Oggi voglio parlare di una scoperta pucciosissima fatta nel paese del Sol Levante, ossia Gudetama.
Gudetama è praticamente un eroe nazionale assieme ad Hello Kitty e al Tè matcha, e l’ho amato sin da subito anche se non avevo la più pallida idea di chi o cosa fosse (“Che cavolo è questo coso giallo col sorrisino spiattellato in ogni dove? LO VOGLIO!”).
I negozi infatti sono spesso pienissimi di gadget riguardanti quello che si è poi rivelato essere un tenero e viscido tuorlo d’uovo colpito dal male di vivere: pelouche, tazze, gashapon, cuscini, penne e chi più ne ha più ne metta.
Gudetama (il cui nome deriva dal giapponese gude gude, “pigro”) è un personaggio un po’ anticonvenzionale ideato dai creatori di Hello Kitty: dico anticonvenzionale perché, anziché fare magie o essere semplicemente caruccio e puccioso a suon di sorrisini e canzoncine, è un pigro patologico in ogni sua forma (Gudetama infatti può essere un uovo di storione, un uovo di cioccolata, bollito, alla cocque etc etc), che spesso il male di vivere ha incontrato anche se il massimo sforzo che fa è grattarsi ogni tanto il sedere.
Youtube è pieno di cartoni di Gudetama, tutti rigorosamente in lingua giapponese (qualcuno sottotitolato in inglese però c’è), ciascuno dei quali termina con la danza di Gudetama, che ovviamente non fa lui ma un omino vestito da tuorlo d’uovo.
La carineria di Gudetama è incrementata dalle sue pose: spesso presentato spiattellato sull’albume richiamando la famosa scena dei petali di rosa di American Beauty, è di frequente raffigurato anche mentre usa fettine di pancetta come copertina, in pose sexy in stile Paolina Borghese by Canova, e rappresenta un po’ l’emblema degli idoli della società a noi contemporanea: risultare carino, puccioso e un fenomeno di marketing senza spudoratamente fare un bel niente.
Avrebbe tutto il nostro sostegno e la nostra stima!