5 miti da sfatare su chi non ama cucinare

Carlo Cracco, il Goebbels dei fornelli (cit.)
Carlo Cracco, il Goebbels dei fornelli (cit.)
Carlo Cracco, il Goebbels dei fornelli (cit.)

Questo post nasce per scherzare sulle cose che spesso mi vengono dette perché non amo stare ai fornelli, e non ha alcun intento polemico verso chi è un mago delle pietanze (anche perché sono figlia di un’artista in cucina, il 90% dei miei amici cucina da dio e mio suocero adora sperimentare ai fornelli), ma è una frecciata ai “gastrosboroni” dell’ultim’ora. Per gastrosborone intendo gli hipster della cucina, coloro che si sono fatti fare il lavaggio del cervello da programmi come Master Chef e mettono alla gogna con impeto poser coloro a cui, di cucinare, non gliene frega una bega, proprio come me :P. Pronti? Cominciamo!

  • bamboccioneChi non ama cucinare è un bamboccione viziato: questo punto mi ha fatto inalberare miliardi di volte. E’ dalla prima media che, complici gli orari sfasati di genitori, e successivamente miei e del mio compagno, devo preparare il pranzo e/o la cena per me o anche per altri, e non ho mai fatto affidamento su pasti precotti o aiuti da mammà. Chi non ama cucinare semplicemente cucina sbuffando, ma questo non vuol dire che non si sappia friggere un uovo da solo e che sia destinato a morire di inedia se non ha la mammina che gli prepara le lasagne: si può vivere anche mangiando a pranzo un piatto di pasta al pomodoro, non necessariamente si muore se non si ha il filetto condito con foie-gras in crosta di bottarga.
  • clean-burned-food-pot-800X800Chi non ama cucinare non ama mangiare: cavolata immane. Personalmente io ADORO mangiare. Pure troppo. Mi piace provare piatti nuovi, non sono schizzinosa e mangio praticamente ogni cosa e, non essendo abituata tutti i giorni a mangiare cibi estremamente elaborati, ogni volta che vado al ristorante o a mangiare da qualcuno apprezzo le pietanze ancora di più. E’ sempre tutto una grande ed apprezzatissima sorpresa! Inoltre anche se ci si prepara cose semplici, si cerca sempre di preparare cose che siano più o meno buone, o che almeno vadano incontro ai propri gusti: non pensiate che chi è pigro ai fornelli si limiti a mangiare il pastone Chappy per cani (o almeno, non tutti :P)!
  • downloadChi non ama cucinare non ama la convivialità: altra cavolata immane. Apprezzo moltissimo lo stare a tavola con gli amici o con i parenti, ma spesso e volentieri non è la regola, ma l’eccezione. Il 90% delle volte mangio da sola, e magari devo barcamenarmi in mille altre faccende e cucinare è solo letteralmente una perdita di tempo, dunque chi me lo fa fare? C’è chi si rilassa molto cucinando, c’è chi invece, come me, si stressa: se si cucina bisogna tenere d’occhio tutto, usare quantità precise, fare attenzione a fattori come la temperatura e i tempi…Per me è un no. MA, se si è invitati ad esempio a pranzo o a cena da amici, tutto cambia: tra una chiacchiera e l’altra e con giuste direttive mi fa piacere aiutare, magari con compiti basilari come il tagliare le cipolle, bevendo un bicchiere di vino e stando insieme. Inoltre amando mangiare tutto (in quanto è quasi sempre tutto nuovo o insolito rispetto alle mie abitudini), sono un’invitata che non si rivela mai problematica: non mi sentirete mai dire “No questo non lo mangio, non andiamo lì perché questo non mi piace, mi porto le cose da casa”. MAI.
  • donna-cucinaSe non sai cucinare nessun uomo ti vorrà: questo me lo sono sentito dire non un triliardo di volte, DI PIU’, oltre ai classici detti sessisti “Un uomo va preso per la gola” et similia. Sia io che Fede ce ne sbattiamo della cucina, ma chissà come mai quella a cui trifolano le gonadi sono sempre io. Di certo cucinare bene è un valore aggiunto, così come per me lo è saper cantare o saper dipingere, ma non vado a dire alle persone: “Devi fare un corso di canto, se non si sa cantare come un usignolo si resterà single a vita!”. Preferisco che chi mi sta accanto lo faccia perché spinto dal cuore e dal cervello, e non dallo stomaco. E, breaking news dell’ultim’ora: una donna può anche fregarsene di saper cucinare, e può avere accesso anche ad altre stanze della casa che non siano la cucina.
  • takeawayChi non ama cucinare campa sui take-away , mangia male e grasso: ecco, chiariamo una volta per tutte questa cosa: chi non ama cucinare è PIGRO. Vi pare che per risparmiare quei 15 minuti per fare un piatto di pasta esco, cammino fino a raggiungere il pizzettaro/kebabbaro più vicino, faccio la coda, ordino, pago e aspetto che sia pronto, per poi ritornare e solo allora consumare il mio pasto? Ma anche no. Chi non ama cucinare inoltre a causa della propria pigrizia di fondo sceglie di consumare 9 volte su 10 cose SEMPLICI: petto di pollo alla piastra, un’ insalata, una pasta con un semplice sugo di pomodoro in barattolo o con del tonno, cose che spesso si rivelano molto più sane e più leggere di certi manicaretti in cui si cimentano gli amanti dei fornelli, tra intingoli, soffritti e fritturine varie. Dunque, chi vuole mangiare suicidandosi coi trigliceridi lo fa e basta, indipendentemente dal fatto che sia bravo o meno in cucina.

Perciò ragazzi miei, ricordiamoci che si mangia per vivere, e non si vive per mangiare! Cucinare è un’arte e, come tutte le arti, non tutti la apprezzano o ci si vogliono cimentare. Detto questo, chiunque voglia offrirmi un pranzo o una cena sarà ben accetto 😛 (dai, dai, fatemi smarchettare cibo a scrocco, eddai! :D)

Voi da che parte state? Amanti della cucina o pigri ai fornelli come me? Se vi va scrivetelo nei commenti!

2 comments on “5 miti da sfatare su chi non ama cucinare

  1. Mi ritrovo in tutti i punti tranne quello sugli uomini, ma dubito che non trovarne uno manco a pagarlo dipenda dal fatto che non cucino.
    Anzi, proprio perché amo mangiare a volte mi sforzo di vincere la pigrizia e preparo dolci (light perlopiù), che mi vengono quasi sempre una schifezza e quindi alla fine nemmeno mi tolgo lo sfizio di mangiare qualcosa di buono. Invece, soprattutto nell’ultimo anno, ho imparato appunto ad apprezzare le cose semplici. Ad esempio amo le verdure grigliate (che si fa per dire, in realtà le lascio solo dentro la padella con nient’altro finché non sono almeno parzialmente cotte) e le zuppe di legumi e cereali. In pratica devo solo versare e accendere il fornello, ma il risultato mi soddisfa parecchio. (Sicuramente più dei dolci spappolati.)

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